domenica 2 marzo 2008

USA: IL FLOP DELLA CASTITÀ ANTI-AIDS

Corriere della Sera 13 mag. ’07

USA: IL FLOP DELLA CASTITÀ ANTI-AIDS

Adolescenti Negli Usa spesi miliardi per campagne «moralizzatrici», rivelatesi
inutili
Sul sesso i giovani italiani sono più prudenti, ma ignoranti

Un miliardo di dollari per convincere gli adolescenti americani, maschi e femmine, a mantenersi vergini prima di sposarsi. Risultato: chi ha seguito le lezioni di continenza ha il suo primo rapporto alla stessa età degli altri, in media a 14 anni e nove mesi; il 56% degli aspiranti astinenti, nell' ultimo anno ha fatto sesso (anche con tre o quattro partner) usando il preservativo
(definito, invece, inaffidabile dalla campagna). Questi i deludenti esiti del quarto - e penultimo anno - della campagna statunitense «Pepfar», ovvero President' s Emergency Plan for Aids Relief, finanziata con 15 miliardi di dollari, per un terzo da spendere per iniziative dedicate alla «valorizzazione» dell' astinenza come rimedio contro il diffondersi dell' Hiv. Campagna che ha
alle spalle i fallimenti di analoghe iniziative - finanziariamente molto più modeste - iniziate già nel 2001, che avevano come punti fermi affermazioni del tipo: «l' astinenza porta a una vita più lunga e più sana», «la rinuncia a rapporti prematrimoniali aumenta le probabilità di un matrimonio felice» e «i preservativi funzionano bene solo in laboratorio e non proteggono dalle malattie sessualmente trasmesse». «Il flop di queste campagne negli Usa è la riprova che
il proibizionismo, sia pure condotto con metodi democratici, è destinato al fallimento - commenta Emmanuele Jannini, docente di sessuologia medica all' Università dell' Aquila -. Soprattutto in campo sessuale il proibito diventa stimolo alla trasgressione. L' Aids e le altre malattie a trasmissione sessuale, ma anche gravidanze indesiderate e aborti tra le giovanissime, sono problemi reali e serissimi; per combatterli gli americani meglio avrebbero fatto ad insistere su altri punti fondamentali, come il buon uso del preservativo». E i nostri ragazzi cosa ne pensano della verginità? Secondo un sondaggio del 2005 (di SWG, per Oggi), il 68% delle ragazze e il 44% dei ragazzi pensa sia un «valore da preservare fino all' incontro con il grande amore», anche se solo il 6% dei maschi e il 5% delle femmine è disposto ad aspettare fino al matrimonio.
Ma quando arriverebbe questo primo grande amore, o supposto tale? Secondo dati Censis, intorno ai 17 anni per i maschi e ai 18 per le femmine, data dei primi rapporti completi. Meno precoci dei giovani americani, dunque, i giovani italiani e anche molto meno propensi a rapidi cambi di partner: quasi la metà dei giovani (fascia di età oggi molto ampia: dai 18 ai 30 anni) dichiara di aver avuto dai 2 ai 5 partner dall' inizio della vita sessuale (dati Censis). Una cifra tutto sommato modesta, che riduce il rischio Aids. «Oggi in Italia credo prevalga la considerazione che le esperienze sessuali prematrimoniali preparino a una vita intima di coppia più soddisfacente - osserva Jannini -. Ma l' età media dei rapporti è stabile da tempo e non è certo bassa come negli Usa». Gli italiani sembrano anche prudenti: il 70% degli studenti del Nord e Centro Italia, secondo un' indagine universitaria del 2005, al primo rapporto usa il preservativo, mentre la percentuale scende al Sud. Ai giovani italiani «10 in sesso», allora? «L' informazione non basta mai. Anche per i nostri ragazzi. In contrasto con l' apologia della castità, - dice Jannini - intesa non solo come segno di purezza interiore, ma anche come sinonimo di salute, esiste l' opinione, maggioritaria almeno in Italia, che la repressione degli istinti sessuali sia dannosa, specie per i maschi. Si parla di intossicazione da sperma, infiammazione dei testicoli, ipertrofia della prostata, foruncolosi. E forse alcuni si ostinano a credere che la mancanza di rapporti sia la vera causa delle nevrosi, specialmente fra le donne. In realtà, non esiste alcuna prova scientifica che l' astinenza sessuale sia di danno alla salute maschile e femminile. Come non esiste alcuna prova del contrario». «Assurdo anche pensare che una prolungata astinenza - prosegue Jannini - pregiudichi la vita sessuale successiva e altrettanto assurdo è pensare che molti rapporti in una certa età della vita compromettano il futuro, quasi si corresse il rischio di dar fondo alle munizioni. La sessualità, a meno che non si ricorra a sproposito a farmaci, si regola da sé. Ma anche sulla masturbazione forse alcuni non hanno le idee chiare: fino a non molto tempo fa era accusata di causare indebolimento visivo, muscolare, cerebrale. Oggi viene ritenuta utile per la conoscenza della propria sessualità in previsione del rapporto a due. L' autoerotismo non fa danni, purché non diventi ossessivo: il che rappresenta un sintomo, non la causa, di un problema personale».
Cesare Capone

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commento:
"La predicazione della castità è istigazione pubblica alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni contaminazione della medesima mediante la nozione di "impurità" è vero e proprio peccato verso il sacro spirito della vita." (F. Nietzsche)

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