venerdì 7 marzo 2008

Embrioni, fronda cattolica contro Brown

Embrioni, fronda cattolica contro Brown

Corriere della Sera del 7 marzo 2008, pag. 18

di Guido Santevecchi

La fede ha un ruolo speciale nella vita di Gordon Brown. Lo chiamano il «figlio della canonica», lui non se la prende e ricorda sempre con commozione che suo padre era il reverendo John Ebenezer Brown della Chiesa di Scozia e gli ha insegnato a seguire sempre una «bussola morale». Ora le convinzioni religiose di un gruppo di ministri cattolici del suo governo rischiano di porre Brown di fronte alla prima ribellione parlamentare da quando è al numero io di Downing Street.



Ai Comuni sta per iniziare il dibattito sulla legge per la Fecondazione e l'Embriologia che, per come è formulata, consentirà alle coppie lesbiche di essere registrate come genitori e ai laboratori di creare «embrioni chimera», prodotti unendo cellule umane e animali con lo scopo di far avanzare la scienza medica. Brown e il ministro della Sanità sono convinti che sia la via giusta per aiutare la ricerca di cure per malattie neuro motorie e per la fibrosi cistica (il primo ministro è molto sensibile al tema, perché anche uno dei suoi due figli è nato con la fibrosi). I laboratori di Newcastle ed Edimburgo sono già tra i più avanti nel mondo in questi studi.



Ma la materia è estremamente delicata. La Chiesa cattolica e i movimenti per la vita hanno protestato, temendo esperimenti di ingegneria genetica. E per quanto riguarda la fecondazione in vitro di donne lesbiche, il cardinale Cormac Murphy-O'Connor, primate dei quattro milioni di cattolici del Regno Unito, ha condannato la legge che «mina il ruolo del padre nella vita e nella crescita di un figlio».



Il governo e il Parlamento sono lacerati. Tre ministri cattolici hanno chiesto di votare secondo coscienza, cioè contro. E sono personaggi di peso: Des Browne, della Difesa, Paul Murphy, segretario per il Galles e Ruth Kelly, responsabile dei Trasporti.



Brown ha prima pensato di concedere libertà di voto su aspetti particolari dello Human Fertilisation and Embryology Bill, poi ha cambiato idea, preoccupato che tra il grosso dei parlamentari laburisti, tenuti alla disciplina di partito, si alimenti il risentimento. Le regole in materia di voto sono rigide: i deputati che non tengono la linea rischiano sanzioni che vanno dalla sospensione all'espulsione. La seconda ipotesi è stata di permettere l'astensione.



La signora Kelly ha incontrato il capogruppo Geoff Hoon, personaggio duro ma pratico che ha discusso la possibilità di permettere agli obiettori di coscienza di assentarsi da Westminster nei giorni in cui saranno messi al voto gli articoli

più controversi.



Il caso non è stato risolto. La scadenza del dibattito si avvicina, dopo aver già subito qualche ritardo perché Brown, già indietro nei sondaggi rispetto ai conservatori, non ha certo voglia di impegnarsi in una guerra di religione all'interno del partito. Ma la legge è stata inserita nel Discorso della Regina di novembre, vale a dire che fa parte dei progetti qualificanti e irrinunciabili del governo. «E una legge vitale e il primo ministro la segue personalmente da vicino», ha detto una fonte di Downing Street. Il voto dovrebbe essere dopo Pasqua. David Cameron ha giocato d'anticipo lasciando liberi ì deputati Tory.



E la stampa ha riaperto il dibattito: la religione (soprattutto quella cattolica, vista sempre con sospetto nel Regno anglicano) dovrebbe essere ignorata dalla politica?


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