giovedì 13 marzo 2008

«Nel mirino di Zapatero l'intesa tra cattolici integralisti e popolari»

Corriere della Sera 13.3.08
La responsabile esteri del Psoe risponde al primate di Spagna
«Nel mirino di Zapatero l'intesa tra cattolici integralisti e popolari»
di Elisabetta Rosaspina

MADRID — Zapatero sciupafamiglie? In un certo senso, sì. Elena Valenciano, segretaria alle relazioni internazionali del partito socialista spagnolo ed europarlamentare, legge le dichiarazioni del primate di Spagna, il cardinale di Toledo Antonio Cañizares, al Corriere della Sera, e riconosce che effettivamente un matrimonio c'è, nel mirino della riconfermata maggioranza di governo: «L'unione tra la cupola del partito popolare e la cupola integralista della chiesa spagnola. Quello sì, è un accordo che sarebbe bene si rompesse finalmente».
Nell'interesse della stessa opposizione, aggiunge: «Mariano Rajoy sa che deve rompere questo rapporto se vuole conquistare il voto di centro. È vero che ha una base importante di elettori, ma non potrà mai vincere senza i voti di quanti rifiutano l'intromissione della gerarchia ecclesiastica nella politica. Il Pp ha bisogno del voto laico. La Spagna è un Paese cattolico, ma libero. Non vive come la Chiesa predica, vietando i rapporti sessuali prematrimoniali o l'uso dei preservativi. Sono direttive insostenibili nel tempo».
Nonostante l'indifferenza ostentata in questi giorni da José Luis Rodríguez Zapatero, i socialisti seguono con interesse le manovre in casa avversaria e sono convinti che almeno due battaglie parallele siano in corso: una all'interno del partito conservatore e una nell' episcopato. «Vedremo come va a finire — non ha fretta Elena Valenciano —. Ma è chiaro che la radio della Conferenza episcopale, Cadena Cope, e i giornali vicini alla destra più determinata non sostengono più Rajoy e pretendono le sue dimissioni. Anche nella cupola ecclesiastica non c'è omogeneità. Il nuovo presidente della Cee, Antonio Maria Rouco Varela, eletto per un solo voto, sembra voler smorzare i toni della polemica con il governo, mentre Cañizares, con le sue dichiarazioni, va in un'altra direzione ». Modi diversi di manifestare la medesima opposizione alla politica sociale di Zapatero? «Soltanto in Spagna si vedono i vescovi manifestare per le strade. Non si è visto in Italia e nemmeno in Polonia — obietta Elena Valenciano —. La verità è che la legge sull'aborto è la stessa che era in vigore con il governo Aznar, quando la chiesa non protestava, e che l'eutanasia è rimasta illegale in Spagna anche nell'ultima legislatura ». Il cardinale Cañizares prevede però un ampliamento della legge sull'aborto, nella prossima: si sbaglia? «C'è l'intenzione di migliorare la legge, per aumentare le garanzie e la privacy delle donne. Gli aborti sono quasi impraticabili nella sanità pubblica per l'obiezione di coscienza dei medici, che però intervengono in quella privata».
Elena Valenciano non prevede cambiamenti nelle relazioni fra Stato e Chiesa: «Probabilmente sarà sempre Maria Teresa Fernández de la Vega a tenere i rapporti con la gerarchia ecclesiastica. E soltanto se i problemi con i vertici della Conferenza Episcopale dovessero peggiorare, chiederemo l'intervento diretto del Vaticano ».

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