lunedì 3 marzo 2008

Corrado Guzzanti: Ferrara, l’aborto e noi

L'Unità 3.3.08
Corrado Guzzanti: Ferrara, l’aborto e noi
di Stefano Miliani

«La campagna sulla moratoria all’aborto è ambigua e violenta Ma è vero che oggi i politici corrono sotto il balcone di San Pietro»

Ce so andato a parlà co' Ferrara stava dentro a sta vasca, in una confusione…vabbè… Gli ho detto a Giulià, ma che dobbiamo fa esattamente, spiegame. che vordì a moratoria sull'aborto? A moratoria sulla pena di morte vuol dire impedire di ammazzà i condannati, a queste glie impediamo de abortì?
No dice lui, "non potemo obbligà una a partorì pe forza". Allora a 194 a lasciamo così? No, dice lui, "è omicidio"! E quinni che famo? A cambiamo sta legge. "Nun ho detto questo". E che hai detto Giulià? "Vojo fa na battaglia curturale". Ma allora va fa i girotondi daa vita che ce vai a fa in parlamento?

Pur rivestendo l'abito talare, l'«eminente teologo» padre Pizzarro introdotto ieri sera da Serena Dandini a Parla con me su Raitre appariva piuttosto trucido. Nel linguaggio e nella capigliatura. La conduttrice ricordava vagamente di averlo incontrato molti anni prima, chiedendosi peraltro se per lei sia stato un bene, tuttavia lo aveva invitato al programma per avere risposte illuminanti sul «divario storico» tra laici e cattolici, su temi come donne e aborto e Giuliano Ferrara, e anche se le risposte non sembravano illuminarla molto e hanno lasciato la conduttrice alquanto perplessa non poteva mandarlo via quando ormai aveva l’uomo religioso lì sul teleschermo che le spegneva speranze e bisogno di conforto. Corrado Guzzanti, che ha indossato quell'abito talare e ha espresso concetti di cui leggete un estratto qui a fianco, prova a rimediare.
Padre Pizzarro pare alquanto scafato. È anche un personaggio d'attualità, no?
«È un personaggio abbastanza inedito né ben identificato. Lo feci anni fa, mi pare all'Ottavo nano e, sì, è attualissimo».
Il «teologo» trova Ferrara in una vasca: un riferimento allo sketch nel «Decameron» di Daniele Luttazzi che è stata la causa, almeno ufficiale, del recente licenziamento del comico da La7?
«Sì. È un omaggio a Luttazzi».
Il teologo non pare convinto della battaglia contro la legge sull'aborto di Ferrara, non gli pare fattibile. In piazza ha visto solo «quattro scalmanate», per lui si fa «un porverone», comunque propone di togliere punti della patente alle donne che devono abortire. Tema serio.
«Gioca sul fatto che questa battagla contro l'aborto è abbastanza ambigua. Su un unico punto tutti si dicono d'accordo: la vita va difesa, la donna che abortisce per problemi suoi va aiutata. Tante belle parole ma nella realtà trovo curioso quanto accade. La legge attuale è di compromesso su una tragedia: si intende modificarla nel punto principale, cioè che la è donna padrona del proprio corpo, o si intende negarle questo diritto? Trovo la campagna sulla moratoria - ripeto - ambigua e anche aggressiva: si sono usate parole come "assassinio", come "omicidio"… ».
Padre Pizzarro tocca un'altra polemica: apprende che l'ingerenza non è «roba de magnà», dice che la Chiesa fa il suo lavoro, ma sono i laici, sono i politici italiani, a venirle dietro.
«Infatti è la politica che cerca di guadagnare il consenso della Chiesa e del mondo che rappresenta facendo battaglie ideologiche. Il mio personaggio è imbarazzato: ci troviamo troppo peso addosso, diciamo cose che abbiamo sempre detto - sostiene padre Pizzarro - siete voi che venite disperateamente sotto il balcone di San Pietro e cercate di schierarvi dalla nostra parte. È il capovolgimento dell'ingerenza del politico che cerca elettori di centro seguendo poi un'identificazione perfino obsoleta perché ormai non è vero che i cattolici stanno al centro. Questo avviene perché la politica ha perso gran parte della sua identità: se leggi gli slogan sono così vaghi che non sapresti riconoscere da che parte vengono».
E oggi diritti che parevano acquisiti sono invece in discussione. Così il teologo propone di far controllare il corpo delle donne dalle guardie svizzere…
«Riporto un finto dialogo con Ferrara che, ho letto, ora è anche contrario all'uso del preservativo. Non è più un pensiero solo politico. Non ho niente contro di lui, cercavo di capire i suoi argomenti. Torniamo lì. Il punto centrale è: si vuole limitare o anche togliere il diritto di scelta di una donna? Sì o no? Questo punto non viene affrontato frontalmente. Non c'è stata una proposta precisa, si dice che non si può costringere una donna a partorire e poi si dice che l’aborto è omicidio. Contro la 194, che serve a combattere l'aborto clandestino, è partita una campagna violenta perché giudico violento dire che le donne che abortiscono sono assassine».
Tanto più ora che la tv è sotto la par condicio, vi aspettate polemiche?
«Spero di no. Sono temi che riguardano tutti, si parla di diritti civili che non possono essere sequestrati perché una lista propone la moratoria sull'aborto. Sarebbe paradossale».

SATIRA TV Cosa propone padre Pizzarro - Guzzanti
«A ste ragazze levamoje i punti della patente»
di Corrado Guzzanti

Questo è un estratto delle risposte date ieri sera da Corrado Guzzanti nei panni di Padre Pizzarro a Serena Dandini a Parla con me, su Raitre. Lo pubblichiamo per gentile concessione dell’autore
In Parlamento se fanno ‘e leggi. Voi cambia’ ‘a legge? «Sì no però Bò bà».
Gli ho detto: a Giulia’, er fojo ci ha quattro paggine, a prossima enciclica ce n’ha trecentosessanta, io vado a lavora’, se vedemo n’artra vorta.
(...) Sull’aborto due so’ ‘e cose: o lo vietiamo e ricominciano quelli clandestini o lo lasciamo così, ma che poi fa’ partorì una pefforza? Che famo je commissariamo er corpo? Je mannamo le guardie svizzere? Nun ze po’ fa’ magari!, nun ce lo fanno fa’, nun ce lo faranno mai fa’. È ‘na battaglia persa. Accontentamose, continuamo quello che stamo a fa’ continuamo a piazza’ obiettori de coscienza da per tutto che poi je famo fa’ carriera e all’artri no e va bene così. Al massimo j’ho detto a Giulia’ tanto pe’ fallo contento, famo ’na cosa più piccola, ho detto a ‘ste ragazze levamoje i punti della patente...
(...) Si non porti avanti ‘a gravidanza, allora non porti manco a machina, sei ’n’assassina, delinguente magari me vieni pure addosso, bò a lui non glie stava bene, vabbé. . . vo’ anda’ ar Senato, deve anda’ ar Senato. . . vo’ fa’ ‘na cosa sua
(...) a noi ce interessa proprio la vita dal concepimento alla nascita, già un quarto d’ora dopo non gliene frega più niente a nessuno, prova a cercà n’asilo nido…
(...) Ma che pensi che semo tutti pella vita allo stesso modo? Ma che pensi che l’idea daa vita nostra e la difesa della vita vostra so uguali? Ma manco pe niente. . .
(...) I laici pensano che è un valore assoluto noiartri pensamo che è un valore relativo che ci ha donato dio. Er padrone è lui e ce dobbiamo fa quello che dice lui. . . E che pensi che senfuturo la scienza se inventa un modo de fa diventà a gente immortale, che (per un laico) sarebbe er massimo daaaffermazione della vita, che pensi che noi semo daccordo?
(...) Ma nun zemo d’accordo peggnente! , amo deciso che a na cert’ora se deve morì e se deve morì! sennò ar regno dei cieli quanno ci annamo? Lo vedi che so du cose diverse? Stamo a fa er gioco delle tre carte peffà sembrà che semo tutti d’accordo ma nun semo d’accordo fondamentarmente peggnente.

Nessun commento: