venerdì 4 aprile 2008

"No alla pillola del giorno dopo" Pisa, la Procura apre un´inchiesta


La Repubblica 4.3.08
"No alla pillola del giorno dopo" Pisa, la Procura apre un´inchiesta
Asl, verso le sanzioni."Avvenire":"Legittimo rifiutare"
di Maurizio Bologni

FIRENZE - La procura di Pisa apre un´inchiesta per la pillola del giorno dopo rifiutata a due ragazze e intanto da Firenze arriva via mail a Repubblica la segnalazione di un caso analogo: «Ho telefonato alla guardia medica del mio quartiere, hanno rifiutato la prescrizione e mi hanno detto di rivolgermi altrove». Anche questa denuncia, come a Pisa, tira in ballo non un singolo medico ma un intero servizio pubblico di guardia medica. Quando è così, le cose si complicano, come ha ribadito ieri il ministro della sanità Livia Turco in una lettera alla Federazione nazionale dei medici. Occorre «che la prescrizione della contraccezione d´emergenza sia garantita, oltre che nei servizi consultoriali, anche nei pronto soccorso e nelle guardie mediche, prevedendo la presenza di almeno un medico non obiettore in ogni distretto sanitario».
Prende spunto dai casi di Pisa L´Avvenire di ieri per difendere la libertà di scelta dei medici. Sui fatti di questi giorni, in particolare, il giornale dei vescovi minimizza: li definisce «di rilievo limitato, ma occasione per alcuni laicisti per riaprire polemiche stantie, accusare i cattolici di oscurantismo, stigmatizzare i medici obiettori».
Antonio di Bugno, che svolge le funzioni di capo della procura a Pisa, ha invece aperto un´inchiesta sulla base degli articoli di stampa: l´ipotesi di reato potrebbe essere interruzione di pubblico servizio. Mentre i vertici della Asl pisana, che ieri hanno sentito i due medici indicati come autori del rifiuto, concluderanno entro la settimana l´indagine interna. Eventuali contestazioni potranno essere utilizzate in fase di processo penale, come prove per una condanna, o in fase disciplinare presso l´ordine: i medici rischiano la sospensione.
I casi risalgono alla vigilia di Pasqua e alla notte tra mercoledì e giovedì di una settimana fa. A Pasqua una ventenne, con il fidanzato, va alla guardia medica del quartiere «I Passi» e trova un cartello che dice «qui non si prescrive la pillola del giorno dopo. Rivolgersi al proprio medico, pronto soccorso, ginecologia, consultorio, qualsiasi medico privato». Nel secondo caso una ragazza denuncia di aver ricevuto dinieghi di prescrizione dal pronto soccorso dell´ospedale Santa Chiara oltre che dalla guardia medica. La Asl però assolve il pronto soccorso dove «la pillola è stata somministrata in entrambi i casi». Resta il comportamento delle due guardie mediche che ieri sono state sentite dal direttore sanitario dell´Asl 5 Rocco Damone e che hanno prodotto una relazione difensiva. Damone vuole in particolare valutare se i dottori hanno violato gli articoli 22 e 36 del codice deontologico: il primo consente al medico di non prestare la propria opera se in contrasto con le proprie convinzioni ma gli impone di informare l´utente su come godere del servizio, mentre il secondo subordina l´obiezione di coscienza all´emergenza (il farmaco va somministrato entro 12 ore e non oltre 72 ore dal rapporto e - precisa il foglietto delle istruzioni - non interrompe gravidanze in atto ndr).

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