martedì 8 aprile 2008

No alla pillola del giorno dopo nuovo caso a Pisa, è scontro

La Repubblica 8.4.08
No alla pillola del giorno dopo nuovo caso a Pisa, è scontro
Arriva Viale: la prescrivo io. L'Ordine: rifiutare si può, aiutare si deve
Il cartello affisso sulla porta della guardia medica: "Qui non facciamo la ricetta"
di Michele Bocci

PISA - Ancora un rifiuto di prescrivere la pillola del giorno dopo, a mezzo cartello fuori dalla porta dell´ambulatorio, ancora la guardia medica di Pisa al centro del ciclone e di un esposto alla procura. In città oggi l´atmosfera sarà ulteriormente riscaldata dall´arrivo da Torino del ginecologo ed esponente radicale Silvio Viale, che, promettono i suoi compagni di partito, dalle 18 prescriverà a tutte le donne che ne faranno richiesta il farmaco anticoncezionale. Intanto sul tema prendono posizione gli Ordini dei medici toscani e il sindacato Fimmg per le guardie mediche. I primi per dire che la libertà di coscienza del medico non si discute ma il professionista non deve abbandonare la donna bensì aiutarla a trovare una soluzione ai suoi problemi, in questo caso indicandole dove può ottenere la prescrizione. Il secondo per affermare che mettere un cartello è superficiale ma che si può capire la riluttanza della guardia medica di fronte ad una estranea, di cui non si conosce la storia clinica, che chieda il farmaco.
"Qui non si prescrive la pillola del giorno dopo". È questo il testo che due giovani pisani, 24 anni lei e 26 lui, hanno trovato sulla porta di uno studio di guardia medica il 2 febbraio scorso. La vicenda è stata resa nota solo ieri dall´associazione radicale LiberaPisa che ha presentato un esposto ipotizzando l´interruzione di pubblico servizio. Il caso è il terzo nella città toscana. Gli altri due, uno alla vigilia di Pasqua e l´altro qualche giorno dopo, sono già oggetto di un´inchiesta della procura e di un´indagine interna della Asl che sta valutando l´operato di due medici e decidendo se avviare nei loro confronti un provvedimento disciplinare. Anche a Firenze, ha denunciato via mail una donna a Repubblica, una guardia avrebbe rifiutato il farmaco nel febbraio scorso.
I due giovani protagonisti dell´episodio denunciato ieri sono associati di LiberaPisa. Hanno detto che, vista l´indisponibilità del medico di guardia, sono andati al reparto di ginecologia del Santa Chiara dove hanno spiegato loro che la ginecologa di turno era un obiettore, invitandoli a rivolgersi al pronto soccorso. «Siamo rimasti lì - racconta la giovane, Mauriana - Solo nel pomeriggio sono stata visitata da un´altra dottoressa, splendida: mi ha fatto un´ecografia da cui si è capito che non avevo bisogno del farmaco e mi ha rimandata a casa».
Per oggi il presidente di LiberaPisa Marco Cecchi annuncia l´arrivo di Silvio Viale che durante un incontro elettorale farà la ricetta per la pillola a chi la richiede. «Le donne se la possono acquistare a scopo preventivo, la ricetta vale un mese - spiega Cecchi - È assurdo che una città universitaria che si proclama di respiro europeo abbia strutture sanitarie che applicano procedure da terzo mondo». Non è d´accordo con l´iniziativa l´assessore toscano alla salute Enrico Rossi. «Non condivido le azioni che alzano i toni su questi temi - dice - Bisogna trovare soluzioni ragionevoli. Il medico che per motivi di coscienza non vuole prescrivere quel farmaco aiuti la donna, che va comunque presa in carico, a trovare un servizio che le assicuri la pillola. Come dice il codice etico dei dottori. E magari chi fa la ricetta inviti quella persona a partecipare ai corsi gratuiti dei consultori su sessualità e prevenzione». Rossi è sulla linea della federazione degli Ordini dei medici toscani, da dove si invitano i professionisti che non vogliono fare la prescrizione a non lasciare comunque sole le donne in un momento difficile.

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