domenica 6 aprile 2008

Il balletto della pillola. Il giorno dopo: chi la prescrive, chi no, chi fa pagare il ticket

La Repubblica Firenze 6.4.08
Repubblica sperimenta la trafila di una giovane donna a Firenze. Nuovo diniego denunciato a Pisa
Il balletto della pillola. Il giorno dopo: chi la prescrive, chi no, chi fa pagare il ticket
di Simona Poli e Gaia Rau

"Scusi, mi prescrive la pillola?"
Il giorno dopo, tra ospedali e obiettori: attese, ticket, qualche no
A Pisa, dopo i due rifiuti dei giorni scorsi, un altro caso: "Anche a me l´hanno negata"
Abbiamo provato la trafila di una giovane donna: le prime telefonate sono a vuoto

Qualche telefonata a vuoto, male che vada un paio d´ore di attesa e un ticket da pagare. Tutto sommato rimediare la pillola del giorno dopo a Firenze non è un grosso problema. Nemmeno nel fine settimana, quando i consultori sono chiusi e magari il medico di famiglia è irrintracciabile: rimangono infatti pronti soccorso e guardie mediche. Quest´ultima scelta può riservare amare sorprese: non tutti i medici di guardia si dichiarano disponibili a prescrivere il farmaco. Una serie di telefonate rivolte in tono accalorato tra le 12 e le 13,50 di ieri alle sedi degli ambulatori dei cinque quartieri fiorentini danno come risultato un netto 3 a 2: 3 guardie mediche (Via de´ Malcontenti, San Salvi e Isolotto) assicurano che la pillola verrà prescritta («ma prima le faremo qualche domanda nel suo interesse, naturalmente, come di prassi») e 2 (Gavinana-Sorgane-Ricorboli, Badia a Ripoli telefono 0556536899; Novoli-Peretola-Brozzi-Osmannoro telefono 055315225) invitano a cambiare indirizzo. «Sono obiettore - rispondono i medici di turno - e non prescrivo quel tipo di pillola. Ma può rivolgersi al pronto soccorso di Careggi, lì troverà un ginecologo e avrà quello che chiede. E´ sempre più sicuro andare in ospedale». Se il percorso può essere un po´ accidentato, insomma, alla fine una strada si trova. Vediamo come.
Repubblica ha sperimentato la trafila di una giovane donna alle prese con la ricerca del contraccettivo d´emergenza. Abbiamo ipotizzato che il rapporto non protetto sia avvenuto nella notte tra venerdì e sabato. La caccia alla pillola comincia il mattino successivo. Decidiamo di rivolgerci per prima cosa a un consultorio ma trovarne uno aperto nel fine settimana è praticamente impossibile. Su internet c´è un elenco delle otto strutture presenti in città, insieme al numero di un call center per prenotazioni e informazioni. Purtroppo, però, i cellulari non sono abilitati a chiamarlo e non ci resta che provare a contattare i singoli centri, uno per uno. Dopo varie telefonate a vuoto, finalmente qualcuno risponde. E´ il presidio di piazza Dalla Piccola, nel quartiere di San Iacopino. Una volta spiegato il problema il centralinista risponde picche: «Oggi il servizio di ginecologia non è disponibile», taglia corto. Chiediamo dove possiamo rivolgerci ma dopo una rapida ricerca al computer l´esito è ancora una volta negativo: «Nel fine settimana è tutto chiuso, provi al pronto soccorso o alla guardia medica», consiglia.
Decidiamo allora di metterci in viaggio per l´ospedale di Torregalli. Una volta arrivati al pronto soccorso, l´infermiere addetto al triage (la selezione dei casi che si presentano in base all´urgenza) chiede nome e generalità, e ci inserisce in lista d´attesa come codice azzurro. «Non si preoccupi, la chiamiamo noi». Sono le 11,47. Ci sediamo e aspettiamo. Dieci minuti, mezz´ora, un´ora, un´ora e mezzo: arrivano emergenze ben più gravi della nostra che giustamente passano avanti. Alle 13,36, finalmente, l´altoparlante chiama il nostro nome. Una dottoressa ci riceve: è gentile, rassicurante. Fa le necessarie domande sullo stato di salute e alla fine prescrive la pillola, insieme a un farmaco anti-vomito per precauzione. Per ritirare la ricetta dobbiamo pagare il ticket: 25 euro. Il tempo di trovare una farmacia aperta e, poco prima delle 14, abbiamo il nostro farmaco, che costa 11 euro e 20. Siamo in tempo: la pillola va assunta preferibilmente entro 12 ore dal rapporto a rischio, in ogni caso non dopo 72. La trafila è identica al pronto soccorso di Santa Maria Nuova. All´accettazione confermano che il farmaco è disponibile. Bisogna mettersi in lista, pagare il ticket e aspettare ma un medico prescriverà la pillola senza problemi.
C´era una strada più veloce e anche meno costosa. Se avessimo deciso di andare subito alla guardia medica di San Salvi, avremmo aspettato molto meno e non avremmo speso nemmeno un centesimo per la ricetta. A San Salvi ci accoglie una dottoressa che, messa a conoscenza del problema, prescrive il farmaco senza difficoltà. Anche lei è gentilissima, ha toni materni, fa di tutto per metterci a nostro agio. Raccontiamo che durante il rapporto il profilattico si è rotto. Lei annuisce ma consiglia: «Se la storia va avanti, pensi a un altro metodo anticoncezionale, come la pillola». Dopo nemmeno dieci minuti, abbiamo la ricetta in mano. Alla guardia medica di Montedomini il copione si ripete in maniera pressoché identica. Anche lì siamo ricevuti da un medico donna che, dopo aver fatto le domande di rito, compila la ricetta. Tempo di attesa, zero. Costo, zero.
Se Firenze supera la "prova pillola", non altrettanto si può dire di Pisa. Dove proprio ieri è stato segnalato un nuovo caso di rifiuto alla somministrazione da parte di una struttura sanitaria pubblica. Sarebbe il terzo in pochi mesi, dopo i due denunciati da due ragazze che hanno presentato un esposto e su cui indaga la magistratura. La nuova segnalazione è stata raccolta dall´Associazione radicale LiberaPisa, a cui due ragazzi hanno raccontato di un episodio avvenuto a febbraio analogo a quelli avvenuti a marzo. Anche questo sarà oggetto di un esposto che verrà presentato la prossima settimana alla procura di Pisa.

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