domenica 24 febbraio 2008

"È una riflessione seria lasciamo le ideologie fuori dagli ospedali"

La Repubblica 24.2.08
L’Europa è più avanti
Alessandra Kustermann, ginecologa alla Mangiagalli: "È una riflessione seria lasciamo le ideologie fuori dagli ospedali"
di Laura Asnaghi

Da tempo ci battiamo per la rapida applicazione della Ru486. Stiamo parlando di una pillola diffusa da anni in tutto il continente, e che in Italia ancora non ha avuto il via libera dell´Agenzia del farmaco
"L´Ordine dice a chiare lettere che la legge serve alla tutela della salute delle donne"

MILANO - «Con questa presa di posizione la Federazione dell´Ordine dei medici dimostra di essere molto avanti rispetto alla valanga di polemiche che negli ultimi mesi hanno imperversato sulla 194». Alessandra Kustermann, la ginecologa della Mangiagalli da sempre impegnata in difesa della legge sull´aborto, giudica positivamente il documento approvato ieri a Roma dall´Ordine dei medici.
Dunque, per i "camici bianchi" la legge è buona e non va modificata.
«Certo, questo è quello che si dice a chiare lettere nel documento scritto dalla Federazione degli Ordini. In sostanza, si conferma che la legge, a distanza di trent´anni, funziona bene e soprattutto serve alla tutela della salute delle donne. Si riconosce, in sostanza, che la legge ha contribuito a cancellare, quasi del tutto, la piaga dell´aborto clandestino e quindi non va modificata».
Che peso ha questo documento di fronte all´ondata di critiche che si è abbattuta sulla 194?
«È un punto fermo, una certezza, nel mare di polemiche che si agitano contro la legge sull´aborto».
Vale a dire?
«Il documento rappresenta la voce dei medici, quelli chiamati ad applicare una legge dello Stato. Bene, loro si sono espressi e hanno dichiarato, in maniera scientifica, e non viziata da ideologie, che la 194 funziona, aiuta le donne a risolvere un problema, senza mettere a repentaglio la loro vita».
Il documento contiene anche un appello per una rapida applicazione della Ru486, la pillola che consente l´aborto farmacologico.
«È una battaglia che noi medici stiamo facendo da tempo e ci auguriamo che la presa di posizione della Federazione possa servire a smuovere ulteriormente le acque».
Sì ma, in Italia, le resistenze nei confronti della Ru486 sono ancora molto forti.
«È vero. Ma stiamo parlando di una pillola ormai diffusa da anni in tutta Europa, in ambito ospedaliero, e che da noi non ha ancora ottenuto il via libera dell´Aifa, l´Agenzia italiana del farmaco. Ci auguriamo che la situazione si possa sboccare in pochi mesi. Del resto, non possiamo restare il fanalino di coda dell´Europa anche su questo fronte».
Ma i medici cattolici sono ferocemente contrari alla Ru486 e quando si parla della sua autorizzazione in Italia si scatenano ancora battaglie pro e contro la pillola.
«La realtà è questa ma bisogna andare al di là dell´emotività e ragionare in maniera pacata, come ha fatto la Federazione dell´Ordine dei medici. Con il documento, emesso ieri, l´Ordine non fa che ribadire che la pillola abortiva, nel rispetto delle procedure previste dalla 194, è una tecnica più moderna per l´aborto e può rappresentare una opzione per le donne».
Ma lei se l´aspettava che l´Ordine dei medici prendesse questa posizione pro 194?
«Non avevo dubbi e mi fa piacere che il documento faccia riferimento anche alla prevenzione, mettendo l´accento sulla educazione sessuale e il sostegno sociale ed economico alle immigrate o alle adolescenti, e più in generale alle donne in difficoltà».

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