giovedì 21 febbraio 2008

La follia di dio

L'uomo folle. - Non avete sentito di quell'uomo folle che nella chiara mattina accese una lanterna, corse al mercato e si mise a gridare senza sosta: «Cerco Dio! Cerco Dio!». E siccome proprio qui erano radunati molti che non credevano in Dio, l'uomo suscitò grandi risate. Perché, si è forse perduto? disse uno. Si è perso come un bambino? fece un altro. Oppure sta nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? E emigrato? - così gridavano e ridevano tutti contemporaneamente. Il folle balzò in mezzo a loro, fulminandoli con lo sguardo. «Dov'è andato Dio?» gridò, «ve lo dico io! L'abbiamo ucciso noi, voi ed io! Noi tutti siamo i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come siamo riusciti a bere tutto il mare? Chi ci ha dato la spugna per cancellare l'intero orizzonte? Cosa abbiamo fatto quando abbiamo slegato questa terra dalla catena del suo sole? Dove va adesso? Dove andiamo noi? Via da tutti i soli? Non stiamo precipitando all'infinito? E all'indietro, dilato, in avanti, in tutte le direzioni? C'è ancora un alto e un basso? Non stiamo forse errando come in un nulla infinito? Non ci alita addosso lo spazio vuoto? Non è diventato più freddo? Non seguita a venir notte e sempre più notte? Non dobbiamo accendere lanterne gi al mattino? Non udiamo ancora nulla dello strepito dei becchini che seppelliscono Dio? Non fiutiamo ancora l'odore della putrefazione divina? - anche gli dèi vanno in putrefazione! Dio è morto! Dio resta morto! E noi l'abbiamo ucciso! Come potremo consolarci, noi assassini di tutti gli assassini? Ciò che il mondo ha avuto fino a oggi di più sacro e più potente si è dissanguato sotto i nostri coltelli - chi ci detergerà di questo sangue? Con che acqua potremmo purificarci? Quali cerimonie espiatorie, quali giochi sacri dovremo inventarci? La grandezza di questa azione non è troppo grande per noi? Non dobbiamo diventare noi stessi dèi, per apparire degni di essa? Non ci fu mai azione più grande, e chi nascerà dopo di noi, in virtù di questa azione apparterrà a una storia più alta di quanto sia mai stata finora tutta la storia!»
F. Nietzsche, La gaia scienza

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